Parmigiana di trippa

Trip n. 2
Parmigiana di trippa in cbt



E torno sempre alla ricetta della nonna. Stavolta, della bisnonna, per essere precisi... 
Di questa parmigiana ricordo soltanto, e perfettamente, il profumo. Suppongo perché, da bambina, io non l'abbia mai assaggiata; forse perché a casa la ritenevano un ingrediente indigesto e poco adatto allo stomaco di una bimba di cinque anni, fatto sta che ne ho desiderio da una vita. Finora, ho cucinato raramente la trippa, perché in casa sono la sola a mangiarla, e, comunque, sempre cotta in uno dei metodi più tradizionali (almeno fino a questo Mtc), cotta, cioè, con salsa di pomodoro e ultimata da pangrattato, pecorino e prezzemolo, come si usa da queste parti. Oggi, mentre preparavo la mia prima proposta per Mtc, però, il profumo di quella parmigiana mi è tornato prepotentemente alla mente. La Nonna Rosa era la mia bisnonna; viveva in un piccolo paese della provincia di Messina, Librizzi. Da piccola, ho trascorso a casa sua tanto tempo, sia perché, per un periodo, mia madre ha insegnato in una scuola elementare in una frazione vicina, Nasidi, sia perché non vi era festa o estate che noi non ci recassimo a Librizzi, per abbracciare i nonni e godere di quei momenti di coccole. Ce ne erano per tutti, ma ricordo che questo piatto era uno dei preferiti di mia madre, e Nonna Rosa, quando voleva farle una sorpresa, glielo faceva trovare. La casa dei bisnonni era una di quelle case antiche di campagna, con la scala interna in legno ed il forno a carbone in cucina, un piccolo stanzino dove appendere provole e salami e, sotto il piano con le camere da letto per tutti, "u magazzenu", vietatissimo per noi bambini, ma, naturalmente, pieno di fascino da morire, con i suoi mobili vecchi e abbandonati, le damigiane dell'olio, gli orci con le olive in salamoia... Ricordo perfettamente i profumi di ogni stanza. Quello che proveniva dal vecchio forno, chiuso da un pesante sportello di ferro, quando  a cuocervi era la parmigiana di trippa, beh, è impresso nella mia memoria e lo sarà per sempre. Oggi ho provato a ricrearlo, seppure con qualche modifica. La mia è una monoporzione, niente a che vedere con la teglia esagerata di Nonna Rosa, ed inoltre ho, anche stavolta, utilizzato una trippa cotta a bassa temperatura, secondo le indicazioni di Greta e come indicato già nel Precedente post. Per non rovinare il lavoro fatto precedentemente con una cottura al forno eccessiva, che avrebbe eliminato la morbidezza e la succosità della trippa ottenuta con  la cbt, ve l'ho lasciata solo il tempo necessario alla gratinatura. Mi sono sentita tornare bambina, sentendo ancora quel profumo e, per un attimo, ancora felice alla stessa maniera.

Ingredienti

250 g di trippa mista cotta a bassa temperatura
400 g di melanzane 
200 g di salsa di pomodoro fresco
100 g di pecorino siciliano e ragusano, grattugiati
1 uovo
olio extravergine di oliva
basilico
sale
pepe

Procedimento

Lavate le melanzane, affettatele e mettetele sotto sale, per eliminare l'acqua di vegetazione. Dopo una trentina di minuti, sciacquatele ed asciugatele bene, ponendole a friggere in una padella, finché ben dorate. Con l'aiuto di un coppapasta, fate degli strati con listarelle di trippa cotta, salsa di pomodoro, abbondante basilico e fettine di melanzana, intervallando con il formaggio grattugiato. L'ultimo strato, sarà di melanzane ,formaggio e poco uovo battuto. Infornate a 200°, solo il tempo necessario alla gratinatura. Servite subito, caldo, o appena tiepido.



Commenti

  1. Katia, bellissima... ma soprattutto molto emozionante e coinvolgente la storia che racconti ! grazie, ciao!

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  2. mi hai fatto venire una voglia di parmigiana...!

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    1. L'ho fatta ieri sera e mangiata anche a pranzo. Sai che la preferisco a temperatura ambiente?

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  3. Ed ecco dove è finita la seconda bustina di trippa! Questa ricetta sarà mia molto molto presto! In famiglia qui da me la trippa va forte ma di solito la facciamo alla romana questa è una variante che mangerò prestissimo grazie Katia

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  4. Katia, ti dico solo che se mio marito vede questa ricetta, per me è la fine. Perché odio la trippa e finora sono riuscita a non preparargliela: ma stavolta, sarà impossibile. Questa merita di diritto di entrare anche nel ricettario della nostra famiglia. Mi sa che allerto la suocera, guarda. Favolosa!

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  5. Grazie, Ale! Sono sicura che mister Giulio la adorerà.

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