Stroncatura della Vigilia al panpepato

Stroncatura della Vigilia al Panpepato






Non avevo mai assaggiato il Panpepato. Ne ho avuto l'occasione pochi giorni fa, in occasione dell'iniziativa promossa dal CNAhttps://www.facebook.com/cnasienafoodandtourism/ di Siena che, insieme al Calendario del cibo italiano, proprio per far conoscere e promuovere i dolci di Siena. Oltre ad un magnifico tour capitanato da Sabrina Fattorini (al quale, a causa di impegni precedenti e spostamenti di date non sono riuscita a partecipare), insieme ad un gruppetto di amici abbiamo organizzato tre flash mob, dedicati al panpepato, ai ricciarelli ed al panforte. Nei giorni scorsi ho ricevuto in regalo dal Forno Rovacciano di Siena una campionatura dei tre dolci, e mi si è aperto un mondo. Non solo per i profumi di spezie e i sapori lunghi e persistenti che li caratterizzano, ma per la storia di secoli di cui sono intrisi,splendidi testimoni di epoche trascorse e che non smettono di affascinare. Non avendo ricevuto per tempo i dolci, non ho partecipato al flash mob di giorno 4, dedicato al panpepato, come invece hanno fatto  Sabrina , Cinzia, Vittoria, Chiara e gli altri, ma lo faccio adesso , con la mia proposta.
Ho pensato di utilizzare il panpepato, proprio per i profumi delle sue spezie , per regalare sontuosità e ricchezza ad un piatto che invece nasce da una tradizione povera, legata al mio meridione. La  pasta "cu spezszi e muddica" è una preparazione presente in tutta la cucina meridionale, seppure con le dovute minime variazioni. E' un piatto molto povero, che si fa con pochi ingredienti e, essendo di magro, da molti adottato anche in occasione della Vigilia. L'uso della stroncatura ne fa un piatto ancora più antico e povero, al quale il tocco del panpepato, unito alla "muddica turriata"( pangrattato abbrustolito) aggiunge quel pizzico di sapore esotico che spesso accompagna i sogni di chi trascorre semplicemente il Natale in casa.







Ingredienti

per 4

320 g di stroncatura
4 acciughe salate
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro o  50 g di pomodorini a scocca
70 g di panpepato tritato a coltello
60 g di pangrattato di semola di grano duro
1 spicchio di aglio
olio extravergine di oliva
sale 

Procedimento

Mettete a bollire l'acqua per la pasta. In un padellino tostate , senza alcun condimento , il pangrattato insieme al trito di panpepato. Mettete da parte. In poco olio, ponete lo spicchio di aglio e le acciughe dissalate e nettate, mescolando fino a farle diventare una crema, unite il concentrato e continuate a cuocere a fuoco dolce, coprendo con poca acqua di cottura . Cuocete la stroncatura nell'acqua bollente e salata, scolatela al dente e ultimatene la cottura nella padella con l'intingolo all'acciuga, dal quale avrete eliminato l'aglio. Sarà necessario unire qualche mestolo di acqua di cottura della pasta. Una volta ben mantecata, servitela cosparsa con il pangrattato e il panpepato, servendo i resto in una ciotolina a parte. Volendo , decorate con qualche chicco di melograno e con la polvere speziata di cui il panpepato è ricoperto.
Arrivederci al prossimo flash mob, con i Ricciarelli!

Tutte le ricette del Panpepato Team:
















Commenti

  1. Ho imparato un sacco di cose con il tuo post. Tu non avevi mai mangiato il panpepato, io invece non ho mai mangiato la stroncatura. E adesso sono proprio curiosa di provarla, anche perché il panpepato in quel piatto, l'ho trovato geniale!!! Sei fantastica!

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    1. Grazie, Sabrina. La stroncatura non è facile trovarla neanche da noi. È più facile in Calabria, nella zona di Gioia Tauro. Se riesco a trovarne un po' , te la spedisco. Promesso!

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  2. Anche io mai mangiata la stroncatura, la prossima volta che scendo in terra sicula la comprerò ;-)
    Inutile dire che la trovo perfetta abbinata al panpepato ;-)

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  3. grandi tradizioni perfettamente abbinate!

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