Pignoccata

Pignoccata

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"...Divido l'impasto in tanti bastoncini piccoli e tozzi, li arrotolo bene bene e lo osservo,poi mi guardo le mani e Hamed mi sorride, sa bene che dopo sarà il suo turno. Ne faccio pochi, lascio perdere il resto della pasta, non voglio farlo aspettare troppo. L'amore ha bisogno di attese brevi per aumentare il desiderio; le pause troppo lunghe facilmente provocano l'effetto contrario.Scaldo l'olio e comincio a friggere. In un pentolino metto il miele, mezzo bicchiere d'acqua, la buccia grattugiata di un limone.Ottengo uno sciroppo liquido liquido e aromatico. Ungo i bastoncini in quel sugo appiccicoso. Li poso poi su un piatto colorato di ceramica, verde e giallo. Zucchero a velo e polvere di cannella. Hamed sospira e io insieme a lui..."

(da "L'assaggiatrice" di Giuseppina Torregrossa)
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Finite le feste, mi sono accorta di non avere pubblicato l'ultimo post del mio Calendario dell'Avvento, #unlibrounpiatto: dall'1 dicembre, fino al 24, ho postato una ricetta abbinata ad un libro. Stavolta, solo dolci, e solo siciliani. Per l'esattezza, fino al 23, perché ho dimenticato la Pignoccata. Dolce antico e povero, non è da confondersi con la messinesissima , e più famosa, Pignolata. Ne esistono versioni simili in tutto il meridione,con i nomi di Cicerchiata, Struffoli e altri, ma rimangono semplici palline di pasta non lievitata che vengono fritte e poi intinte nel miele. La versione de L'assaggiatrice vede una finitura di zucchero a velo e cannella, ma può essere arricchita con canditi misti e/o diavolini. Immancabile, comunque, il miele.
 Il  primo ricordo della Pignoccata mi riporta attorno al tavolo della nonna materna, quando Maria Catena, la cameriera tuttofare della bisnonna , cercava di intrattenere me ed i miei fratelli...La primissima delusione ,data dalla ruvida semplicità delle minuscole palline di pasta,era stata presto sostituita dall'allegria che la golosa colata di miele aveva suscitato in noi, bambini golosi.
Non so cosa darei , per ritrovare quella gioiosa spensieratezza... Allora provo a suscitarla in Stella Lu e Lorenzo, e sono felice. 




500 g di farina
5 tuorli d'uovo
una presa di sale
50 g di zucchero
200 g di miele di zagara
mezzo bicchiere d'acqua
zucchero a velo 
cannella in polvere

Fate un mucchietto di farina su un piano di marmo. Aggiungete i tuorli d'uovo, un pizzico di sale, lo zucchero. Impastate fino a ottenere un composto di consistenza tesa ed elastica. Riducete la pasta in piccoli bastoncini cilindrici delle dimensioni di 2 cm circa.
Sciogliete il miele nell'acqua e quando lo sciroppo è pronto aggiungete la buccia grattugiata del limone. Friggete i bastoncini nell'olio caldo e adagiateli su un piatto a formare una montagnola. Versate lo sciroppo e spolverate con zucchero a velo e cannella. 

 

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