'Nzuddi 







"Particolarmente curioso da scrivere e da leggere, impossibile da pronunciare per i non isolani, col nome di 'Nzuddi , a Messina si intendono i biscotti tipici della città, al secondo posto per importanza immediatamente dopo la più famosa Pignolata... il nome deriva dalla forma contratta e|o vezzeggiativo del nome Vincenzo (Vince... Nzuddo)...nome giustificato dal fatto che questi biscotti furono originariamente preparati in un convento di suore Vincenziane, pare della città di Catania,altra città della sicilia dove vengono preparati questi biscotti, simili ai nostri,... sembrerebbe infatti, molto più recente l'adozione e la rielaborazione messinese, probabilmente collegata alla straordinaria opera  caritatevole svolta dalle Suore Vincenziane, nella nostra città, in occasione del drammatico terremoto del 1908...e conseguentemente, grazie alla particolarissima fede mariana dei messinesi, associati alla festività della nostra Patrona"...
( da " Storia, qualità e innovazione della pasticceria tipica messinese"
di Letterio Freni

Ho conosciuto Lillo Freni, della mitica pasticceria Freni anni fa, quando accompagnavo degli allievi per un corso di formazione, ed è stato subito amore a prima vista. Mi sono innamorata del suo laboratorio , con i vecchi banconi, di quel profumo di storia e Sicilia che aleggiava dovunque, della passione e dei sorrisi che circondavano chiunque ne varcasse la soglia.
In un angolo, e lo vedo come fosse ieri, un signore anziano, intento a fare ciliegie di frutta martorana belle più di quelle vere: era il signor Giuseppe, il padre di Lillo... Ho avuto l'onore di arrotolare palline di pasta di mandorle, sotto il suo sguardo serio e affettuoso...
Per lui restavo la professoressa Katia, ma per me era , ed è, una persona da tenere nel cuore.
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La ricetta è un umile tentativo, casalingo, di imitazione, ma se voleste sapere di più sulla storia della pasticceria messinese, o  assaggiarne qualche delizia, adesso sapete a chi rivolgervi.

800 g di farina 00
400 g di zucchero
4 g di ammoniaca
2 uova
vaniglia
120 g  di purea di arancia candita
450 g di mandorle pelate e asciugate in forno a 80°
110 g di latte
200 g di burro ( anticamente, strutto)
la scorza grattugiata di un'arancia non trattata

Fate la fontana con la farina,aggiungendo tutti gli ingredienti , tranne il grasso e le mandorle. Mescolate tutto fino a completo scioglimento dello zucchero, quindi unite le mandorle e, dopo aver ammorbidito con le punte delle dita il grasso, aggiungetelo a poco a poco, facendolo assorbire dalla farina , presa dai bordi. Dopo aver ben lavorato l'impasto, dividetelo in panetti  e, successivamente, ricavatene dei filoncini. Ricordatevi che , per la presenza dell'ammoniaca, i biscotti tenderanno a crescere, in cottura, quindi appiattite i filoncini con il palmo della mano e tagliateli a rombi. Disponeteli, distanziati, su placche ricoperte di carta da forno, pennellateli bene con un uovo ed infornate a 180° per 15'. Una vota sfornati, e freddi, i biscotti andranno fatti ancora biscottare a 80° circa 40'.
Nota. Lillo consiglia di gustare questi biscotti con una Malvasia delle Lipari o con Passito di Pantelleria...






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