Savarin d'autunno

Savarin d'autunno


Ieri su Instagram raccontavo di come siano cambiate le nostre abitudini familiari, riguardo i dolci.Li abbiamo sempre amati, ma , da piccoli, non avevamo certo la stessa frequenza nel consumarli. Erano segno di festa, ricorrenza, o il semplice desiderio  di crearla,, ma non si andava oltre una torta di mele o uno della tradizione... Anzi, noi potevamo ritenerci fortunati, perchè sia mia madre che mio padre amavano cucinare e, ogni tanto, anche i dolci. Ecco, era la frequenza, non certo assidua come oggi, del loro consumo a farceli amare oltremodo. La sola attesa della festa, e dei dolci di rito, faceva sì che attorno al dessert, anche semplice, ci fosse sempre un'aura di aspettative che ce lo facevano apparire un sogno. Sembra pazzesco anche solo immaginarlo , adesso, ma da piccoli il dolce  non era mai scontato, neanche quello domenicale.Con gli anni, le cose sono cambiate; ho imparato a cucinare dopo che mi sono sposata, e a fare dolci anche solo per il piacere di vedere un sorriso sui volto di mio marito e dei miei figli.Leggevo, studiavo, facevo corsi, miglioravo. Alla fine è diventato un lavoro, anche.Oggi, riprendo a farli per puro piacere.

NOTA.Quella che segue è la ricetta del mio savarin casalingo, con dosi leggermente modificate rispetto a quelle originarie. Il lievito era molto di più, ma il segreto è nel saper attendere. Vi assicuro che con meno lievito e più attesa sarete ricompensati da un impasto leggero e da una texture perfetta. Inoltre, ho modificato anche la bagna. Una volta la facevo unendo allo sciroppo alcool ed essenza di rum, ma mi sono resa conto che, con questa versione, e se userete un buon rum, il risultato sarà nettamente superiore e, importantissimo, non avrete da lamentare nessuna difficoltà digestiva.


Savarin d'autunno

500 g di farina 00

75 g di burro

50 g di zucchero

6/7 uova

20 g di lievito di birra

una presa di sale

Per la bagna

1 l di acqua

500 g di zucchero

400 g di alcool scuro

 ( o meno, se lo gradite meno alcolico)

scorza di arancia e limone

Per la finitura

Confettura di albicocche

500 ml di panna fresca

60 g di zucchero

1 bacca di vaniglia

frutta autunnale 

(io melagrana, prugne, mango,cachi,uva, sorbe)


In una larga ciotola, amalgamate insieme la farina ed il burro, come per una sbrisolona. Unite lo zucchero, il lievito sciolto in pochissima acqua, le uova, una per volta, ed il sale.Lavorate impastando bene, fino a quando il composto non apparirà liscio ed elastico. Fate riposare qualche minuto. Intanto, imburrate lo stampo ( o gli appositi bicchierini da babà) e riempitele fino a metà. Adesso, riponete tutto al riparo da correnti d'aria, e scordatevene.lasciate lievitare fino a che l'impasto non raggiungerà il bordo dello stampo. Occorreranno almeno un paio d'ore, forse di più. Ma non abbiate fretta! Una volta lievitati, infornate in forno preriscaldato a 200° per circa 20'/30'.Dipenderà dal vostro forno, ma la vecchia prova dello spiedino rimane sempre valida.Una volta sfornato, attendete qualche minuto ed estraetelo dallo stampo.Irroratelo con la bagna, pochi mestoli per volta, fino a quando non ne sarà ben imbevuto.Ponete a scaldare in un pentolino qualche cucchiaiata di confettura con poca bagna,e passatela al setaccio. Pennellate con la confettura ottenuta il savarin. Montate la panna con lo zucchero e i semi della vaniglia. Con l'aiuto di una sacca da pasticceria munita di bocchetta a stella, decorate il savarin e completate con la frutta autunnale.





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