Braciole di pesce spatola alla messinese

Braciole di spatola alla messinese





In tempi di Coronavirus, tutto acquista un altro significato.Ogni gesto quotidiano, ogni immagine, ogni pensiero sembrano restare fermi,quasi a mostrarsi per la prima volta.Ci voleva un evento eccezionale ed imprevedibile come questo, per farci comprendere davvero quanto valga ciò che abbiamo e diamo, troppo spesso,per scontato? Oggi, il sole sembra splendere più forte,la casa uno spazio sicuro e insostituibile, gli affetti ... Beh , gli affetti restano tali, ma quelli lontani sembrano ancora più lontani , ora che sono realmente irraggiungibili. Siamo tutti a riflettere un po' di più sul senso da dare agli altri e a noi stessi, e sul tempo. Adesso che ne abbiamo di più, come da sempre desiderato, tutto ciò che scegliamo di fare per impiegarlo ci sembra privo di significato. O è solo una mia sensazione?La solitudine forzata , oltre ad immancolirmi, mi sta portando ad una conclusione. Forse siamo davvero fatti per vivere con gli altri, per confrontarci, discutere, scontrarci anche,ma con gli altri. Senza gli altri non siamo niente, me ne sto rendendo conto sempre più in questi giorni. E allora, tutto prende un altro senso; anche il rimanere a casa, rinunciare a ciò che fino a poche ore fa sembrava irrinunciabile, se lo si fa per gli altri, lo si fa soprattutto per noi stessi. Al di là della possibilità o meno di contrarre o trasmettere il virus,voglio vivere questi momenti con la consapevolezza che mi stanno regalando. 
L'estrema importanza della condivisione.
E scelgo di fare quello che mi piace,cucinare, in attesa di poterlo fare con gli altri e per gli altri.
 Ieri ho preparato un piatto della nostra tradizione, per il Calendario del cibo italiano,e ve lo ripropongo qui. Un piatto semplice, che utilizza un pesce che a Messina è molto comune, la spatola. Della spatola non si butta via niente, visto che, una volta sfilettata, le lische e la testa ci possono regalare un brodetto buonissimo per condire la pasta. Qualche tempo fa , sentivo anche delle sue lische fritte, quasi uno snack dal sapore antico.L'avvolgere il filetto di pesce, come in questo caso, o la fettina di vitello, come per le braciole di carne, o , come spesso si usa, la fetta di melanzana o zucchina, o la falda del peperone, attorno ad una farcia povera come quella tradizionale messinese, mi fa sentire parte di una quotidianità che mi lega al passato ed, insieme, al futuro. Il ripetere gesti e movimenti di donne e uomini che li hanno fatti nel tempo, il sapere che tante mani ancora li ripeteranno nei giorni a venire, mi fa sentire ,oggi, meno sola.
Vi faccio dono di una ricetta che non è mia, non ha nulla della cucina gourmet che ci circonda, ma è una ricetta vera, di quelle che ci fanno sentire vivi e pieni di gratitudine per la vita che abbiamo.


Braciole di pesce spatola alla messinese

Per 4:
1kg  pesce spatola
150 g di pangrattato (io panko)
50 g di pecorino siciliano grattugiato
30 g di grana grattugiato
10 g di prezzemolo tritato
1 spicchio di aglio
olio extravergine
sale
pepe

Ricavate dalla spatola i filetti, e dividete ognuno in due o tre parti, in maniera da ricavarne dei tranci di pesce di circa 10 cm. Immergete per almeno una ventina di minuti alcuni spiedini di legno in acqua, in maniera che , al momento della cottura, non si brucino, creando fumo. Per la farcia,mescolate in una ciotola il pangrattato ( o il panko) con i formaggi, sale,pepe , lo spicchio di aglio ed il prezzemolo tritati. Aggiungete tanto olio da rendere abbastanza morbido il composto e , dopo aver disteso sul tagliere i filetti, cominciate a farcirli ed arrotolarli, lasciando la pelle dal lato interno, in modo  che non si arricci in cottura. Disponete le braciole negli spiedini, accostandole l’una all’altra affinché non si aprano, ma non serrandole, per renderne più facile la cottura. Arroventate la piastra in ghisa e cuocetele pochi minuti per lato, girandole solo una volta. Sono molto delicate e rischiereste di romperle. Possono cuocersi anche in padella antiaderente, al grill o, meglio ancora, se e quando possibile, al barbecue. Non hanno bisogno di molta cottura e risultano più delicate delle braciole di pesce spada, ma , come queste, vanno tradizionalmente accompagnate dal sicilianissimo “sammurigghiu”.
Per il “sammurigghiu”: mescolare in una ciotola un cucchiaino di sale, mezzo spicchio di aglio  e qualche stelo di prezzemolo tritati finemente, il succo di mezzo limone e tanto olio da creare un’emulsione della densità desiderata. Volendo un sammurigghiu più abbondante e fluido si può aggiungere anche poca acqua calda, mescolando bene.






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