"Cucuzza tu sì maliditta, nun sebbi nè pa 'nsalata, nè fritta.
Misturra mitticinni na bisazza, cunzala comu voi, sempre cucuzza.."
"Cunzala comu voi, sempre cucuzza iè!"
Questo modo di dire siciliano, ("Condiscila come vuoi, resta comunque zucchina") qui si usa anche per sottolineare come qualsiasi situazione, ridicola, drammatica, e, comunque, sempre negativa, sia irrimediabile. Il destino di ortaggio sciapo, senza gusto e senza carattere, la zucchina se lo trascina addosso da sempre...E questa varietà, la"cucuzza lunga", non fa molta eccezione. Qui in Sicilia se ne usano le foglie, i "tenerumi", per farne una delicatissima minestra (li ho scoperti questa estate e ne ho fatto un condimento strepitoso per gli spaghetti alla chitarra, unendoli alle cozze...). Ma, per lo più, la zucchina lunga si mangia a zuppa,cotta con cipolla, patate,pomodori e tanto basilico. Ricordo ancora che era un classico con il riso, tornando, bambina, dalle mattinate trascorse al mare, mentre adesso la preparo, per il marito, da sola, con il pane a fare da scarpetta. La si trova solo in estate, e noi abbiamo la fortuna di avere un fornitore d'eccellenza, che le coltiva , insieme a pomodori di mille varietà, nel suo amatissimo orto. Ma quando pensavo di ripetere, con le ultime ricevute in dono, la ricetta che la vede, insieme a cipolle, patatine novelle e melenzane mignon , ripiena e cotta nella salsa di pomodoro fresco, ecco che mi imbatto nel post di Flavia ,che faceva sembrare facilissima una ricetta di cui invece io conoscevo tempi lunghissimi, la "Cocuzzata".
Adesso è pronta, distribuita nei vasetti di varia misura, e non posso che ringraziare Flavia per questo bellissimo regalo.
Ingredienti
1 kg di zucchina lunga, pelata e privata di tutti i semi e la parte interna spugnosa
800 g di zucchero semolato
una stecca di vaniglia
il succo di un limone
un cucchiaino di cannella
La zucchina, pulita, andrà tagliata in pezzi e sbollentata per un paio di minuti. Dopo , verrà posta per 24 ore in un colapasta o su di un telo, coperta e con un peso sopra. Trascorso il riposo ( Flavia, addirittura, l'ha fatto solo di 12 ore)e dopo averla tritata, si procederà come per una comunissima marmellata, facendola cuocere, con lo zucchero, il limone e la vaniglia, a fuoco dolce. Occorrerà più di un'ora. Quando una goccia della marmellata versata su di un piattino non scorrerà più veloce, ma tenderà a solidificarsi, la marmellata sarà pronta. Aggiungete la cannella e invasate in barattoli sterilizzati, avvitate bene i coperchi e capovolgeteli,in maniera da creare il sottovuoto. Una volta fredda ,la cucuzzata potrà essere riposta in dispensa, pronta per i vostri dolci siciliani o anche per essere gustata sul pane o con i vostri formaggi preferiti.
Nota: ringrazio Santina per i bellissimi piatti in pietra.
Sono contenta che ti sia piaciuta ...io non vedo l'ora di utilizzarla per le ricette per cui l'ho preparata. P.s. non te la finire tutta prima di natale ahahahahsh. Un abbraccio Flavia
RispondiEliminaMi sa che me la mangerò a cucchiaiate. Grazie, Flavia!
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