La frittata di spaghetti e la pastiera di Totò
Oggi è la GIORNATA NAZIONALE DI TOTO'. Questo è il mio contributo perIl Calendario del cibo italiano.
La Frittata di spaghetti
A casa mia eravamo in sette. Sempre affamati, a tavola; tanto, da non avere mai troppi resti.
Per lo meno, non tanti da riuscire a formare un nuovo piatto sufficiente per tutti. E' così, che per conoscere la pasta fritta, o frittata di pasta, ho dovuto aspettare di mangiarla a casa della mia amica del cuore, ai tempi del liceo.
Era consuetudine,unica concessione del mio severissimo papà, che il sabato potessi andare a pranzo da Carmen, compagna di classe e amica di sempre, ed è stato in un pranzo del sabato che ho assaggiato per la prima volta questo piatto.
La madre di Carmen, la signora Pina, cucinava piatti tradizionali e molto gustosi, ed io facevo onore ad ogni suo manicaretto, insieme alla mia amica ed ai suoi fratelli. Da quando ho assaggiato la sua pasta fritta, creata per reinventare della pasta avanzata, non me la sono più tolta dal cuore.
Continuo a riproporla spesso ai miei familiari, anche se è così gustosa da desiderare di farla appositamente, e non solo per riciclare un buon piatto di spaghetti avanzato...
Ecco perché, quando mi si è presentata l'occasione di scegliere una ricetta dal libro di ,Totò per IL CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO, ho cominciato dalla frittata di spaghetti.
Eccovela, semplice e perfetta per le scampagnate incipienti.
Ingredienti:
Spaghetti g 500
Parmigiano grattugiato 2 tazze
Uova n. 4
Salame piccante (io non l' ho messo) 4 fette
Olio evo
Sale
Pepe
Basilico
Per lo meno, non tanti da riuscire a formare un nuovo piatto sufficiente per tutti. E' così, che per conoscere la pasta fritta, o frittata di pasta, ho dovuto aspettare di mangiarla a casa della mia amica del cuore, ai tempi del liceo.
Era consuetudine,unica concessione del mio severissimo papà, che il sabato potessi andare a pranzo da Carmen, compagna di classe e amica di sempre, ed è stato in un pranzo del sabato che ho assaggiato per la prima volta questo piatto.
La madre di Carmen, la signora Pina, cucinava piatti tradizionali e molto gustosi, ed io facevo onore ad ogni suo manicaretto, insieme alla mia amica ed ai suoi fratelli. Da quando ho assaggiato la sua pasta fritta, creata per reinventare della pasta avanzata, non me la sono più tolta dal cuore.
Continuo a riproporla spesso ai miei familiari, anche se è così gustosa da desiderare di farla appositamente, e non solo per riciclare un buon piatto di spaghetti avanzato...
Ecco perché, quando mi si è presentata l'occasione di scegliere una ricetta dal libro di ,Totò per IL CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO, ho cominciato dalla frittata di spaghetti.
Eccovela, semplice e perfetta per le scampagnate incipienti.
Ingredienti:
Spaghetti g 500
Parmigiano grattugiato 2 tazze
Uova n. 4
Salame piccante (io non l' ho messo) 4 fette
Olio evo
Sale
Pepe
Basilico
Cuocere molto al dente la pasta, in abbondante acqua bollente salata.
Sbattere bene le uova con il formaggio, aggiungere gli spaghetti ben scolati, il basilico ed aggiustare di sale e pepe. Cuocere come una normale frittata in padella antiaderente, leggermente unta d' olio, voltandola con l'aiuto di un piatto quando si sarà formata sul fondo una golosa crosticina.
Servire sia calda, che fredda.
P.S. Sempre ottima, quella della madre di Carmen aveva come ingrediente di partenza una semplice pasta condita con salsa di pomodoro; scegliete voi quale versione assaggiare.
La pastiera
La pastiera la faccio da anni, e non me ne stanco mai. Pur non essendo napoletana, è un dolce che amo molto, tanto che, da giovane e con i bimbi piccoli, me ne compravo di nascosto una porzione per mangiarla quando tutti erano ormai a nanna ed io potevo godermi finalmente il mio dolce segreto...
Poi, ho cominciato a farla. Prima a casa, poi anche al lavoro: era tutto uno sfornare , ed il profumo era così inebriante da restarmi appiccicato addosso, dopo avere invaso l'intera tromba delle scale.
Non vi era Pasqua in cui le mie pastiere fossero sufficienti, e spesso finivo col cedere anche quelle messe da parte per il consumo familiare...
Ora, non più. Ne faccio pochissime, quest'anno soltanto due; una l'ho regalata ad amici cari e la seconda sarà per noi.
La ricetta del libro di Totò, affettuosamente messa a disposizione da Lucia,l'ho in parte modificata nelle dosi, usando quelle solite.
Ingredienti:
Per la frolla di due pastiere :
Farina 00 g 500
Burro g 250
Zucchero g 250
Tuorli n.5
La buccia grattugiata di un limone
Per la farcia di due pastiere :
Ricotta ovina g 700
Una confezione di grano cotto per pastiera ( a meno che non possiate cuocervi da voi il grano, dopo averlo ammollato)
Zucchero g 400
Uova intere n. 8
Buccia grattugiata di un arancia
Latte g 100
Burro g 50
Cedro e arancia canditi g 80
Una fialetta di fiori d'arancio
Cannella
Una stecca di vaniglia
Zucchero a velo
Procedimento
Dopo aver preparato con le dosi indicate la frolla, ponetela a raffreddare per almeno qualche ora ( meglio se la preparate il giorno prima).
Per la farcia, porre in una pentola l'intero contenuto del barattolo del grano, con il burro ,il latte , la vaniglia ed un pizzico di sale. Far cuocere fino a ridurre tutto a crema, mescolando per controllare che il composto non si attacchi sul fondo.
Una volta tolto dal fuoco e freddato, aggiungere la ricotta, lo zucchero, gli aromi , i tuorli ed infine gli albumi montati a neve.
Foderare due teglie con la frolla pronta, dividervi il composto di ricotta e coprire con le strisce di pasta frolla, che andranno disposte nella maniera tradizionale( parte in parallelo e parte in diagonale).
Infornare per almeno un' ora a 170/180 gradi, lasciare raffreddare in forno spento e sformare solo l'indomani.
Servire cosparsa di zucchero a velo.
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