Tiramisù del Gattopardo ( o Tiramisiculo ?)

Tiramisù



Stavolta Tiramisù, per la sfida MTC n. 61.
Susy May, del blog Coscina di pollo ha vinto Mtc n. 60  ,  decidendo il tema del gioco di questo mese.
Tiramisù, ma con un legame  ad una nostra icona sexy del cinema
 Ora,ve la faccio breve. Non ho mai idolatrato nessun personaggio maschile del cinema, quindi ho cercato di aggirare l'ostacolo pensando alla sensualità nel cinema. Ma film  in cui avevo trovato scene di grande sensualità avevano già giustamente ispirato tanti degli sfidanti, e volevo trovare qualcosa di nuovo. Anzi, di antico.
Perché ad ispirarmi è stata una delle scene più evocative e sensuali, a parer mio, del nostro cinema.


Il ballo  de Il Gattopardo, il film di Luchino Visconti che si rifà al famoso romanzo di Tomasi di Lampedusa.
Scene in cui la sensualità la fa da padrone, a cominciare dai protagonisti: l' affascinante Alain Delon, il bel principe Ranieri, e la mediterranea Claudia Cardinale, Angelica .





 In mezzo a dame della vecchia nobiltà, l' ingresso di Angelica, figlia della nuova borghesia e straripante di vita e bellezza è un tripudio di sensualità, così come il valzer con il principe, o la scena in cui è la tavola ad essere protagonista. Le parole di Tomasi di Lampedusa riecheggiano in ogni inquadratura del film. "Al di sotto dei candelabri, al di sotto delle alzate a cinque ripiani [... ] si stendeva la morbida opulenza delle tables à thé dei grandi balli [...], immani babà sauri come il manto dei cavalli, " Monte Bianchi " nevosi di panna, " Beignets Dauphine "[...] collinette di Profitelores alla cioccolata [...] ,  Parfaits sciampagna [...] e " Trionfi della Gola " col verde opaco dei loro pistacchi, impudiche " Paste delle Vergini ". [... ]
Ed allora ho immaginato il mio Tiramisù sulla tavola del Gattopardo, fra cristallerie ed argenti, con la sensualità di Angelica e Ranieri e la classe del Principe Fabrizio.
Ma non volevo stravolgere più di tanto la ricetta: anzi, ho perfino macinato il caffè, perché era così che si faceva in tutte le case siciliane, fin qualche anno fa.
 Ed ho usato il vecchio macinino dei nonni, e  la vecchia napoletana, per farla completa.
I savoiardi son quelli di Flavi,solo modificati un po': li ho provati con lo zucchero di canna (vi avevo detto che volevo tentare) e la farina integrale Maiorca, una farina molto usata nelle antiche ricette siciliane (e presente in tanti ricettari del secolo scorso).
Per la crema al mascarpone, ho rifatto la ricetta di Francy  Carloni, ( http://www.mtchallenge.it/2016/11/10/mascarpone-fatto-in-casa), ma ho provato ad unire alla crema classica quello che una volta,da bambini, era per noi il Tiramisù, cioè l' ovetto frullato .
 Era una sorta di zabaione, semplificato se dedicato alla merenda del bambino inappetente, a base di Marsala se volto a ringalluzzire giovanotti, sempre troppo emaciati per mamme e nonne.
E poiché mi piacciono molto  ,in un dessert, le diverse consistenze, ho aggiunto un po' di pistacchi, ma pralinati . Ho imparato a farli oggi, ad un corso del grande Stefano Laghi, e mi hanno  subito conquistato.
 Il contrastare croccante dei pistacchi con la morbida e ricca consistenza della crema riportano ai temi del film, in cui la rigidità della vecchia classe nobiliare si confronta ( o incontra ) con la sfrontata ricchezza  degli " sciacalli ", la nuova classe al potere. Ma, così come nel valzer la sensuale Angelica abbraccia e mitiga il vecchio Principe, la ricca crema del mio Tiramisù avvolge i pistacchi e affievolisce l' amaro del caffè.
A coprire, al posto del cacao in polvere, una decorazione in cioccolato fondente.
 La sensualità di Tancredi e Angelica , il sapore della Sicilia del Gattopardo li ho ritrovati al primo assaggio. Non volevo stravolgere la ricetta; ho invece forse cambiato troppo ?
 Mi corrono in aiuto le parole del Gattopardo ,perché " Se vogliamo che rimanga tutto com' è, bisogna che tutto cambi ".
Eccovi allora il mio Tiramisù del  Gattopardo .


Per i savoiardi  :

Ingredienti ( per circa 30 biscotti ) :


-65 g di tuorli (3 uova grandi) a temperatura ambiente;

-30 g di zucchero di canna frullato finemente;
-1/4 di baccello di vaniglia ( i semini raschiati);
-scorza di 1/2 limone grattugiata;
-120 g di albumi (3 uova grandi) a temperatura ambiente;
-25 g di zucchero di canna frullato finemente;
-40 g di farina integrale di Maiorca;
-40 g di fecola di patate;
-zucchero di canna polverizzato per spolverare;


Riscaldare il forno a 200 gradi.

Setacciare insieme la farina e la fecola.
Montare separatamente gli albumi con i 25 grammi di zucchero di canna ed i tuorli con lo zucchero restante ed i semi della vaniglia.
Unire ai tuorli ben montati  gli albumi a neve, ma un terzo per volta,alternando con la miscela di fecola e farina. I movimenti dovranno essere sempre dal basso verso l' alto,per non smontare il composto.
Preparare due placche, coprendole con carta da forno e, dopo aver riempito con il composto di uova un sac à poche munito di bocchetta di 1,5 di diametro ( io ho usato quella che avevo ), sagomarvi i biscotti, di circa 10 cm di lunghezza. Ne verranno una trentina.
Cospargerli con zucchero  di canna polverizzato per due volte, con un intervallo di qualche minuto fra una spolverata e l' altra. Questo permetterà la formazione della classica e goduriosa crosticina.
Infornare per 10 \12 minuti. Non devono colorire troppo.







Per il mascarpone :

- g 500 panna fresca;
- un cucchiaio di succo di limone;

Portare la panna a 85 gradi, unire il succo di limone e mescolare. la panna si inizierà ad addensare.
Far freddare a temperatura ambiente e poi porre in frigo per 12 ore. A questo punto, la panna  sarà più addensata. Versarla in un colino, sul quale si sarà posto un tovagliolo fresco di bucato. chiudere le quattro nocche e, con l' aiuto di un manico di legno, porlo sollevato sui bordi di un recipiente, in maniera che il siero scenda ,lasciando solo la parte densa nel tovagliolo. Lasciare in frigo per 24 ore. Si conserva in frigo per 2\3 giorni, in un barattolo sterilizzato.









Per i pinoli pralinati di Stefano Laghi

g 75 pistacchi
g 75 zucchero semolato
g 20 acqua

Portare a bollore l' acqua con lo zucchero, versarvi i pistacchi e mescolare finchè sabbiano. Continuare ancora per qualche minuto, finchè lo zucchero scurisce e si ricristallizza.

Per la crema :
 

g 250 mascarpone
2 uova
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di Marsala

Preparare un classico zabaione, montando a bagnomaria i tuorli con metà dello zucchero ed il Marsala.
Aggiungere, appena freddo, il mascarpone e le chiare montate a neve con lo zucchero restante.


Montaggio del Tiramisiculo :

Alternare ai savoiardi intinti nel caffè amaro strati di crema al mascarpone e zabaione e pistacchi pralinati
 Finire con un disco di cioccolato fondente, un ciuffo di crema e qualche pistacchio.




                                                       

 

















Con questa ricetta partecipo all' MTChallenge n.61 

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